Ma che cosa vuol dire davvero tornare alla normalità?

Questa è una domanda seria.

Perchè si sente parlare fino allo sfinimento del ritorno alla normalità, senza che ci si preoccupi di definire che cosa si intende, per normalità.

Giustamente, in Gran Bretagna e in altri paesi, si sono chiesti e hanno chiesto alla gente se, dopo la pandemia, volesse tornare alla condizione precedente. Condizione che i politici (quelli della Gran Bretagna, i nostri, ma pure quelli lontani della Cina e dell’India) sembrano ritenere la normalità. Ovvero un mondo sporco, inquinato, iniquo, dominato da una logica di guadagno cieca e da un’ossessione della crescita a tutti i costi; la logica del Pil come unico parametro di valutazione, del denaro come unico metro del successo, dello Stato gestito come un’azienda.

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A questo tipo di normalità ci vogliono tornare proprio pochi. Dai sondaggi fatti, il 30% circa degli europei e dei britannici, e il 10% dei cinesi e degli indiani. E non è che uno si stupisce, a leggere questi dati. Per quanto sommari, sono indicativi di un mondo che aveva più problemi che soluzioni.

Per non parlare della questione ambientale: la pandemia ci ha fatto vedere che se consumiamo meno possiamo convivere meglio con la terra. Non avendo molti altri posti che ci possano ospitare, mi sembra una considerazione piuttosto fondamentale e che dovrebbe guidare le scelte da fare ora. Peccato che non sembri essere così, almeno nelle alte sfere in cui dovrebbero avere più strumenti di noi per prendere le decisioni.

Nell’articolo del Guardian a cui mi sono ispirata si conclude così:

“Così come non ci sono le persone normali, non c’è mai stato un tempo normale. La normalità è un concetto usato per limitare la nostra immaginazione. Non c’è una normalità alla quale possiamo, o dovremmo ritornare. Viviamo in tempi anormali, e le risposte a questi tempi devono essere altrettanto anormali.”

Per quanto mi riguarda, resto ottimista e come sempre, confido nel fatto che la gente cosidetta normale ha capito che bisogna rimboccarsi le maniche per affrontare quello che ci è capitato con fermezza, buona volontà e fantasia. E lo sta già facendo. Saranno loro a salvare il mondo.

Intanto buona giornata a tutti

Anna da Re

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