#pandemia fase 2. Il silenzio della neve

Il generale inverno è arrivato con le sue truppe di neve. Ha cominciato la sera tardi, quasi notte, e così la mattina quando mi sono svegliata gli alberi davanti a casa avevano i rami carichi di neve, e le strade erano cancellate e i tetti avevano quel cappuccio arrotondato e morbido che viene voglia di mangiarlo.

E c’era quel silenzio che la neve porta con sè, una sorta di raccoglimento, di esortazione a tacere anche noi, a guardare, ad ammirare quanto la bellezza ci mette una sola notte ad avvolgerci.

Il pomeriggio sono andata a camminare al parco, e una volta oltrepassata la collinetta dove giocavano i bambini con le padelle e gli slittini, una volta entrata nel fitto del bosco, una volta affievolitasi la luce, che siccome verso sera le nuvole si sono fatte da parte si vedeva il sole e tutto il cielo intorno era di un rosa soffuso e delicato, a quel punto c’era solo il silenzio. Due pettirossi che saltavano da un ramo all’altro, ma che rumore vuoi che faccia un pettirosso, tutto piume e niente peso. C’erano i nostri passi nella neve, che però era ancora morbida, si sentiva che stava ghiacciando e che di lì a poco avrebbe fatto la crosta, ma non ancora.

Ecco era un silenzio davvero bello. Di quello che ti resta nel cuore anche quando sei tornata a casa.

Buona giornata

Anna da Re

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