#pandemia zona gialla. Fioriture e passeggiate

Sono giorni di tempo incerto, come d’altro canto è giusto che sia in primavera. In casa fa più freddo che fuori, soprattutto se si sta fermi davanti a un computer.

Così mi concedo delle passeggiate. Cose piccoline, non arrivo neppure al parco perché lì o hai un’oretta o non cominci nemmeno. Esploro i dintorni di casa. Cerco i negozi che mi potrebbero servire, per esempio c’è parecchio vicino un’orologeria di cui ho veramente bisogno: l’orologio di papà che è impazzito un’altra volta, uno che mi ha regalato mia sorella e non gli ho ancora messo la pila, un altro che ho trovato in una scatola, era o mio o dei miei fratelli quando eravamo ragazzini, roba degli anni settanta, decisamente vintage ormai, a cui va cambiato il vetro. Un negozio di specialità pugliesi dove vorrei andare da tempo (ho una passione per taralli e tarallucci, e li cerco buoni buoni) ho scoperto che dietro ha un ristorante all’aperto.

E prati e alberi e fiori in questo momento sono meravigliosi. Non che io non ami il mio terrazzo, e anzi ogni mattina vado a salutare quella meraviglia di orchidea che, come vi ho detto fino allo sfinimento, aveva due rami in croce quando sono arrivata a Monza e ora sta per regalarmi otto fiori. L’anno scorso erano tre e già sembrava miracolata. Quest’anno pensavo raddoppiasse, ma ora ho visto altri due piccoli fiori, minuscoli ma inequivocabili. E i denti di leone, che sono venuti ad abitare qui per loro scelta e fioriscono in continuazione con noncuranza. La lavanda che si, anche lei alla fine dell’estate sembrava un po’ sofferente, poi le ho tagliato via il ramo che si era seccato e lei è ripartita e pure lei ora sta per fiorire. E poi c’è l’azalea comprata per sostenere Airc, era in boccio. Dicevo, non che io non ami il mio terrazzo, ma mi piace guardarmi intorno.

E anche guardare in su. I cieli di primavera sono mossi, le nuvole prendono forme strane, i temporali come quelli di ieri sera spazzano nuvoloni e altri ne portano, insomma se potessi invece di lavorare me ne starei in un prato a guardare il cielo come cambia.

Ma non posso. Pazienza.

E buona giornata!

Anna da Re

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