Ieri, come chiusura di queste strane vacanze che in qualche modo vi racconterò, sono tornata in Val Masino. La gita era organizzata da Legambiente, che gestisce proprio poco sopra i Bagni di Masino una casera e un punto informazione. La gita portava al rifugio Omio, che nella settimana di luglio, causa impegni e brutto tempo, non avevamo raggiunto.

La Val Masino ci ha accolto con le nuvole, comme d’habitude, e anche con un accenno di pioggia all’inizio della salita. Un po’ perché se no, tutto quel verde e tutte quelle cascata, come farebbero a esserci? E un po’ per selezionare, che i gitanti a cui va bene solo il sole, la giusta temperatura, non un filo di vento ecc., quei gitanti alla Val Masino gli fanno un baffo. Invece noi che siamo disposti a tirare fuori la giacca a vento e rimetterla dentro, noi che siamo disposti a salire gli ultimi 300 metri praticamente diritti, noi che ci meravigliamo di quei dieci minuti di sole e ci bastano per tutta la giornata, noi andiamo bene.

La cosa bella e particolare, di questa gita, è stato che arrivati al rifugio, piccolino, con le persiane rosse, le viole viola, le mezze tendine di pizzo, tutto sostenibile, pane e pasta fatti in casa, formaggi dalla casera poco più sopra, arrivati al rifugio e dopo pranzo c’era Marco Belcastro che ha suonato e cantato per noi parecchie canzoni di De André. È stato davvero bellissimo. E anche se sembrerebbe che De André fosse un tipo da mare o da città, che il suo mondo e le sue canzoni non abbiano nulla a che vedere con la montagna, beh non è vero. Più passa il tempo e più le sue canzoni sono come i libri, come le cose belle che più ci stai vicino e meglio stai. E mi è piaciuto molto come le cantava Marco, con molto rispetto e molta dedizione e direi molto amore. Certo, io sono una fan di De Andrè, e non mi stancherei mai di ascoltarlo. Ma non sono l’unica, visto che a un certo punto è arrivato un gruppetto di scout che venivano da Pesaro e sapevano tutte a memoria tutte le canzoni di De André… addirittura si sono accorte quando Marco ha saltato una strofa! Poi si è aggiunta Elena, una delle ragazze che gestiscono il rifugio, con il violino. E dovreste sentire quanto certe canzoni diventano ancora più belle, in questo modo.

E quando siamo scesi, stanchi dopo una discesa di sassi spacca gambe e spacca schiena, e ho attraversato il ponticello di pietra che dall’info point dell’ERSAF porta al parcheggio, e ho visto quell’acqua trasparente, che a tratti era azzurra e a tratti scura, ho pensato che questi sono i posti che amo, che le montagne e i prati e i ruscelli e i boschi sono i luoghi dove posso restare in silenzio senza bisogno di nient’altro, dove sento che sono parte di un mondo grande che voglio fare di tutto per conservare e lasciare ai posteri.

Grazie Legambiente, che ci sei e ci ricordi quello che possiamo e dobbiamo fare.

E buona giornata a tutti

Anna da Re

3 risposte a “Legambiente, De André, montagne, ruscelli e posti dove stare”

  1. Avatar Paola Bortolani

    De André era un poeta, anche se lui non voleva sentirselo dire. Universale. Hanno fatto anche i pezzi in genovese?

    "Mi piace"

    1. Avatar Anna da Re

      Uno, Creuza de ma… si scrive così? È vero, era un poeta

      Piace a 1 persona

      1. Avatar Paola Bortolani

        Si scrive così. Il suo capolavoro, mi commuove sempre

        "Mi piace"

Lascia un commento

Sono Anna

Benvenuti su ChicAfterFifty. Nato 10 anni fa come blog di moda per signore, appunto after fifty. Dopo la pandemia la moda non mi è più sembrata così importante. E allora parlo di libri, di ambiente, di posti belli, di cose belle.

Let’s connect