Tra poco sono tre anni che vivo in questa casa. Una felice convivenza, se così si può dire.
Ovviamente c’è stata un’immediata simpatia, tra me e lei. Però poi abbiamo dovuto fare qualche patteggiamento, qualche aggiustamento. Certe idee che pensavo sarebbero andate bene sono state bocciate. Certe altre sono emerse strada facendo. So che ci sono persone che riescono a sistemare tutto appena entrano, io sono ancora in corso d’opera. Mi guardo spesso intorno, cerco di immaginarmi che cosa manca o che cosa starebbe bene. Su alcune cose, tipo il lampadario o l’assenza di lampadario nello studio, continuo a essere incerta. Anche sui quadri, o non quadri o che quadri, sono in alto mare.
Per fortuna ogni tanto gli amici mi vengono incontro. In agosto, quando sono andata a Livorno per una breve vacanza con i miei amici, sono stata nel mio negozio preferito, il negozio delle meraviglie, cioè da Nesti Arredamenti. Sono andata lì con l’idea di una poltroncina, piccola e leggera ma comoda, una poltroncina da lettura da mettere vicino a quella della nonna, che pur essendo oggetto di grandissimo affetto non corrisponde alla mia idea di “comodo”. Che è buffo perché in origine era una “comoda”, che indicava non tanto il fatto che ci si potesse sedere abbandonandosi alle sue braccia o braccioli, ma il fatto che avesse sotto il vaso da notte e quindi potesse essere usata in caso di necessità, e in tempi in cui i bagni in casa erano un’eccezione. Quando l’ho presa e fatta rivestire gli ho fatto togliere la comodità, ma quella comodità che intendo io purtroppo non ce l’ha mai avuta e temo non l’avrà mai.
Antonio, che insieme a Maria Pia è il cuore, l’anima, le idee e la passione di Nesti Arredamenti, aveva giusto rifatto da poco una “pirellina”, una poltroncina degli anni Cinquanta che sicuramente nel vederla la riconoscete, perché non solo ce n’erano parecchie in giro in quegli anni, ma è ritornata molto di moda negli ultimi tempi. Si chiamava “pirellina” perché era imbottita di gomma Pirelli, che pare poi col tempo si rovinasse e quindi poi è stata sostituita con altri tipi di imbottiture. Antonio comunque l’ha rifatta e rivestita e gli aggiunto il suo tocco di creatività. Mi è piaciuta subito appena l’ho vista, e finalmente la settimana scorsa è arrivata, e anche la casa l’ha accolta con grande entusiasmo.
Già che c’ero però ho preso anche una specchiera e un micro vetrinetta da appendere in cucina. Tutte queste cose me le ha portate il marito della mia amica pisano/livornese (che a detta del Vernacoliere non è possibile ma lei invece lo è, forse perché in realtà è cascinese/livornese), e un altro amico, milanese/monzese, si sta dando da fare per appenderle. Che voi direte eh beh cosa ci vuole? Allora la specchiera ha un suo bel peso, e siccome se ti cade in testa non solo ti fa male ma sono sette anni di disgrazie, bisogna fare in modo che sia ben solida e nessuno, io per prima, rischi di prendersela in testa mentre sta leggendo un bel libro nella poltroncina a ciò adibita. Sotto la specchiera c’è una mensola, e sotto la mensola si metteranno dei sostegni che dovrebbero reggere il tutto. Ma tra studio del problema e tempi tecnici e impegni vari, bisogna aspettare qualche giorno. La micro vetrinetta non ha problemi di peso ma aspetta la specchiera per simpatia. E quindi aspetterete un po’ anche voi!
Ma intanto avete visto la poltroncina. Piace un sacco anche a voi?
Intanto buona giornata e buon weekend
Anna da Re
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