Non ne eravamo mica sicuri. Di questi tempi, gli appuntamenti che una volta davamo per scontati sono sempre soggetti a una premessa tipo se tutto ve bene, se tutto continua così, se non succede nulla di drammatico. E sappiamo tutti che stiamo parlando di contagi, di ricoveri, di quanti si ammalano di Covid e di quanto gravemente si ammalano. Io faccio parte del folto popolo dei vaccinati, ma non è un vaccino come l’antivaiolosa la cui efficacia era tale che a quella malattia non ci pensavi proprio mai. Questo è un vaccino che ha un margine di efficacia alto ma non altissimo.
Quindi dagli assembramenti vogliamo stare belli lontani. Bookcity peraltro è una sorta di festival diffuso, gli eventi sono tantissimi ma sparsi per tutta la città. Al punto che guardando il programma, guardando il punto di partenza e gli impegni di ciascuno, alcune scelte vengono escluse perché troppo lontane. Il che è un po’ un peccato, ma pazienza.

L’altro peccato di questa edizione è la prenotazione online. Che non è un male di per sé, per carità. È un male perché il sito non funziona, da questo punto di vista. Forse ha funzionato fino a ieri, ma da ieri non c’è verso di accedere. Nel senso che ti iscrivi, il sito ti dice che devi confermare la tua iscrizione tramite il link che ti hanno mandato via email. Ma l’email non arriva. Neppure nello spam. E senza l’iscrizione al sito non si può fare nulla. Non so come hanno fatto gli altri, io a un po’ di eventi ci vado per lavoro e quindi non mi si è posto il problema. Però mi sembra un problema non da poco…
Polemiche a parte, è sempre bello poter andare ad ascoltare delle belle conversazioni… voi che fate? Ce lo raccontiamo lunedì?
Buon weekend!
Anna da Re
Mi sono scontrato con la prenotazione on line anche al Salone del libro di Torino. Spero che in entrambi i casi questa prima sperimentazione porti a un sistema più fluido per le prossime edizioni, ma l’importante è essere tornati a vivere questi eventi
"Mi piace""Mi piace"