Sabato mattina avevamo appuntamento all’Oasi per fare un po’ di pulizia. Alla confluenza dei due fiumi di Monza, Lambro e Lambretto, sulla nostra isola si depositano tronchi e rami oltre che un po’ di sporcizia portata dall’acqua. E poi le piante non crescono ordinate e dove vogliamo noi. Quindi la manutenzione è la prima cosa da fare, e va fatta anche in inverno, che certe piante crescono anche con il freddo e poca luce.


A me lavorare così al freddo piace tanto. Fare le pulizie dell’oasi mi piace tanto. Vedere il frutto della mia fatica, lasciare le cose diverse da come le ho trovate. Capire qualcosa di più della natura che ci circonda.


Poi però l’oasi è vicino alla Rinascente, e davanti alla Rinascente il sabato c’è la postazione della Ciclofficina ambulante, e così ho lasciato la bici per la consueta manutenzione annuale e sono entrata alla Rinascente. Ora quello che mi piace della Rinascente di Monza è che è rimasta quello che era una volta la Rinascente. Quella che mi ricordo delle prime volte che venivo a Milano, prima di venirci ad abitare.
La Rinascente di Milano è una specie di mercato dei marchi, un supermercato del lusso sfrenato, pensata per gli stranieri che in poco tempo e in poco spazio trovano quello che sanno e si immaginano del Made in Italy. Che poi spesso i marchi presentati non sono per nulla italiani, ma insomma è un concentrato del quadrilatero della moda. Tutto quello che ti aspetti. Solo quello che ti aspetti. Prezzi indecenti, zero servizio, molta gente. Un luogo da evitare, alla fin fine.

Invece alla Rinascente di Monza ci si sta bene. Si gira indisturbati, si provano delle cose se piacciono, si trova un po’ di tutto, vestiti, scarpe, biancheria, cosmetica, oggetti da cucina. Quello che i grandi magazzini hanno sempre offerto e in tanti paesi del mondo continuano ad offrire. I marchi non mancano, ma non c’è quella pretesa di esclusività e di sofisticazione a tutti i costi. È sicuramente l’effetto provincia, che in questo caso però secondo me è un effetto buono.
E infatti in un’ora sono riuscita a trovare dei pantaloni, la macchinetta del caffè, gli asciugamani e la biancheria intima. Facendo tutto con calma, provando le cose per bene e scegliendo con cura. Ed è buffo che per me quell’ora era stata intensa e piena, e invece quando sono andata a ritirare la bici, gliel’avevo portata all’una e il ritiro concordato era alle due, il tizio ha visto il mio sacchetto e mi ha detto “Ma lei è stata un’ora alla Rinascente?”. Poi si dev’essere reso conto che il tono scandalizzato era discutibile, e ha aggiunto “Beh, ci sono più piani, e poi avrà fatto con calma, si è presa un po’ di tempo per sé” e mi ha fatto davvero sorridere…
Ovviamente nel selfie di oggi c’è uno dei pantaloni che ho preso. Velluto a costine verde salvia. Adoro il velluto. Non proprio cropped ma cortini e largotti. Mi piacciono molto. Il maglione sopra è ovviamente un ADR Manufatti, di… cinque anni fa? Forse addirittura di più. È molto caldo e ha una stagione limitata; vuol dire che si conserverà ancora a lungo!
Buona serata
Anna da Re
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