Nella sua apparente futilità la moda secondo me trova degli spunti importanti e incrocia delle tendenze che sono in atto, a cui dà forma e visibilità. Del resto non penso sia facile inventarsi qualcosa di nuovo e possibilmente dirompente e originale due volte all’anno. Ve lo dico con cognizione di causa, perché non è facile inventarsi tutti i giorni qualcosa da scrivere nel blog, o produrre un libro all’anno, o insomma qualsiasi opera dell’ingegno che venga ideata con costanza e continuità.



Nelle sue sfilate di moda maschile per il prossimo inverno Miuccia Prada ha parlato di “vestiti importanti” e ha portato in passerella dei grandi attori vestiti in modo raffinato, elegante, originale, a tratti sontuoso. Spalle importanti, tessuti spessi e consistenti, colori forti e determinati. Un ritorno all’eleganza, alla dignità, alla formalità.


Ora dietro i ritorni c’è sempre un significato. Abbiamo passato anni a inneggiare al casual, che doveva essere il massimo della democraticità. Niente più divise, niente più vestiti indicati per certi lavori o per certe situazione. Il massimo della libertà, anche: ognuno si veste come gli pare. Dopo di che ci siamo lasciati un po’ andare. Gente che va al lavoro con gli shorts e la canottiera e gli infradito. Altri che vanno a fare la spesa in pigiama. Leggings al posto dei pantaloni, sempre. Sneakers riempite di strass, fiocchetti e nastri.

Sapete che io sono una fan del dettaglio distonico, che penso che ognuno debba trovare il suo stile personale, e che non ci sia bisogno di canoni rigidi o budget stratosferici per essere eleganti. Ma la sciatteria imperante degli ultimi tempi, la neanche troppo sottile presa in giro di tute e scarpe da ginnastica che siccome sono firmate diventano raffinate, il casual vero o finto in tutte le occasioni, davvero non mi piace e non fa bene a nessuno tranne che al profitto di alcune aziende (troppo poche, troppo concentrate e internazionali per far bene all’economia).
Dunque ritorniamo all’eleganza quando serve o ci piace, al vestito importante quando l’occasione è importante, all’oggetto bello e un po’ costoso perchè bello, non perché indossato da un influencer. O anche alla semplicità, che per me è poi sempre il meglio. Poche cose, scelte con cura, trattate con cura e abbinate con altrettanta cura. Poche cose che rispecchiano chi siamo, e anche dove stiamo andando. Che andare alla Scala, al lavoro o in palestra sono cose diverse che richiedono vestiti diversi. Pur nel nostro stile. E vi assicuro che si può.
Buona serata!
Anna da Re
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