Le cose belle. Daniele Mencarelli e la luce

Scrivo pochi post, lo so, ma quelli che scrivo voglio che parlino di cose belle, importanti, preziose. Cose da conservare e ricordare. Che di denunce, lamenti, pseudoscandali e similaria è pieno il web oltre che il mondo. I don’t want no part of this crazy love, cantava Paul Simon, e in quel pezzo di web (e di mondo) c’è solo il crazy e niente love.

Quindi vi racconto di ieri sera.

Sono andata alla presentazione di Fame d’aria, il nuovo romanzo di Daniele Mencarelli, che quelli di voi che mi leggono assiduamente sanno essere un autore che amo molto. Perché racconta quello che è necessario, lo racconta solo con le parole necessarie. Perché è uno che non si spaventa di fronte alla verità e alla crudezza della vita, e che sa trovare l’umanità dove si trova, ovvero dove non te l’aspetti, dove non penseresti che fosse. Quando leggo i suoi libri alle volte non vorrei andare avanti, vorrei chiuderli e dimenticare tutto, ma so che non si può e che a un certo punto la luce si fa strada. Che tanto per restare in tema musicale, come cantava Leonard Cohen la luce passa attraverso le crepe, che sono anche loro necessarie.

E le presentazioni di Daniele Mencarelli sono sempre diverse, ovvero sono sempre intense, mi fanno sempre commuovere, ma ogni volta illuminano un pezzetto diverso del suo mondo e della sua poetica, e nello stesso tempo un pezzetto diverso del nostro mondo e delle nostre personali poetiche (che magari non trovano le parole, come le trova Daniele Mencarelli, ma che nondimeno esistono).

Ieri eravamo al Teatro Oscar, un piccolo teatro di Milano di cui confesso non sapevo neppure l’esistenza (nonostante stia in via Lattanzio e quindi ci abbia pure abitato vicino) e che ora è nelle mandi di Giacomo Poretti e quindi si spera diventi se non famoso almeno noto. E’ uno di quei teatri di una volta, raccolti, ti siedi vicino al palco e ti sembra di essere lì e poter toccare e sentire quelli che sul palco ci stanno. E Daniele Mencarelli era presentato dalla super brava Alessandra Tedesco (di quelle persone che sai che sono brave, ma ogni volta che le senti parlare ti dici, accidenti è davvero brava) e con Giacomo Poretti. Lungi da me raccontarvi quello che si sono detti. Però per me so che se per un’ora e forse più sono dimentica di tutto e immersa in quello che si dice di un libro, per me vuol dire che il libro e tutto quello che sta intorno al libro ha un grande valore, e ne serbo gratitudine e contentezza.

E siccome avevo detto che nel 2023 sarei più che mai andata in cerca di bellezza (che per me vuol dire anche bontà, impegno, calore, affetto, giustizia) ecco che vedete che mi sto dando da fare.

Buona serata a tutti

Anna da Re

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