Vale sempre che i posti che si conoscono meno sono quelli più vicini e più raggiungibili.
Da casa mia in poco più di un’oretta si arriva in Valsassina. Quindi non ci sono mai andata. Troppo vicino, troppo scontato. Troppo poco montagna.

E invece. Grazie a degli amici sono andata a ciaspolare sopra Introbio, in Val Biandina.
Una meraviglia.
Era nevicato, e questo per me aggiunge sempre fascino e stupore. La neve mi lascia sempre bambina: così soffice e illusoria, così fragile e temporanea, così imprendibile.

Abbiamo fatto una ciaspolata notturna, organizzata dal rifugio Tavecchia che fa questo evento quasi tutti i sabati e da parecchio tempo. Se non hai le ciaspole te le procurano loro. Ti fanno la merenda, ti accompagnano fino al rifugio Madonna della neve dove trovi il vin brulé e i biscottini fatti da loro. Poi torni alla base, ceni (benissimo), dormi e il mattino dopo fai quel che vuoi. Io ho rifatto il giro notturno per vederlo alla luce del sole (che era un po’ nascosto dalle nuvole ma illuminava bene).


E come sempre la montagna, l’altitudine, la neve, il silenzio, questa dimensione di vita così diversa, sono rigerenanti, sono stancanti nel modo giusto in cui ci si deve stancare, con il fisico, le gambe, le braccia, la schiena. Lo spirito si ritempra, si ricarica di bellezza e di pace, si predispone nel modo giusto ad accogliere quello che la vita riserva e che nessuno può conoscere finché non succede.
Tanto per ribadire che cercare la bellezza non è difficile. Alle volte è solo una questione di dislivello
Buona giornata a tutti
Anna da Re
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