Dunque oggi sono un po’ più tranquilla che nei giorni scorsi e il mio cervello non si deve limitare a rincorrere le mille incombenze di lavoro, ma può anche ragionare su altro. E io mi sento un po’ più presente alla mia vita e un po’ più normale. Stamattina sono persino tornata a postare un selfie, e questo è sempre un buon segno.
Ho messo un titolo un po’ roboante ma che davvero esprime quello che penso. E ora vi racconto perché.
Ieri sono andata in ufficio. Dovevo spedire dei libri che erano lì e non c’era altro modo. Ieri era anche il giorno in cui cominciava il rientro a scaglioni di alcune persone, quindi c’erano un po’ di colleghi. Però, che vi devo dire, era tutto strano. Non tanto i divisori di plexiglas, le persone con le mascherine, il pranzo su una panchina, le entrate e uscite separate, il non poter bere un caffè e andare in libreria.
Era piuttosto come se fossi entrata in un mondo che ha perso la sua ragione di esistere. Il senso di tante persone tutte insieme alle stesse ore in uno stesso posto è qualcosa che ci è stato familiare per decenni ma che ora, dopo questa emergenza Coronavirus, lockdown e riapertura, ci risulta sorpassato, fuori tempo. È un sistema che ha rivelato le sue debolezze di fronte alla presenza del virus, ma che eravamo anche già pronti a sostituire. Certo non lo si potrà fare in una settimana, ma credo che lo si farà comunque.
Ho scritto altre volte che sentivo chiaramente come la rivoluzione digitale fosse nel suo pieno corso, e che come tutte le rivoluzioni sarebbe stata pasticciata, a momenti incomprensibile, e costosa in termini di lavoro, di vita, di scelte. Quello di ora mi sembra un altro passaggio della rivoluzione che stiamo vivendo.
E ieri mi è sembrato di entrare, e poi, appena ho potuto, di uscire, da un nuovo tipo di cattedrale nel deserto, se non di archeologia post- industriale. Non è stata una bella esperienza, però credo fosse necessaria, e come tutte le esperienze mi ha fatto capire qualcosa che prima era confuso e nebuloso.
Che ne dite voi?
Intanto buona fine pomeriggio!
Anna da Re
Il coronavirus ha cambiato anche la nostra mente
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La nostra mente è cambiata anche grazie al coronavirus, direi piuttosto
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Sisi!!!! In tanti casi in peggio 😂
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