Tra le tante newsletter che ricevo c’è quella di Buone notizie, un supplemento del Corriere della Sera che mi è molto caro perché, nonostante lavori da anni nella comunicazione e quindi sappia che sono le cattive notizie e i drammi e le tragedie che creano l’attenzione, trovo che sia importante dare spazio alle cose belle e buone che donne e uomini fanno quotidianamente. Oggi veniva riportata questa frase:
I buoni sulla Terra sono molto più numerosi dei cattivi. Ma ce ne accorgiamo solo quando alzano la testa.


E in effetti sono i momenti drammatici quelli in cui la bontà, la solidarietà, la generosità, la gentilezza, appaiono in tutta la loro importanza e necessità. C’era stato anche uno studio, non mi ricordo più condotto da chi, che aveva dimostrato come la solidarietà, il senso di fratellanza, la partecipazione, si attivano sempre nei momenti in cui la vita ci mette alla prova.


L’improvviso scoppio della guerra in Ucraina ci ha lasciato senza parole e ci tiene senza fiato, ci fa cercare notizie consolatorie che non arrivano, ma credo abbia fatto pensare a tutti “che cosa posso fare io”? Io che sono uno qualunque, uno dei tanti esseri umani che stanno qui per il tempo che gli tocca. E le cose da fare sono molte e se seguite questo link trovate un elenco di associazioni e organizzazioni a cui potete mandare la vostra solidarietà, nella forma che preferite. Magari non è facile scegliere, ma da qualche parte si comincia e poi si vede come procedere.
Credo che la bontà sia l’unico antidoto che in questo momento ci può servire.
Mettiamola in pratica ognuno come può.
E intanto buona giornata
Anna da Re
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