“Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato.”
È una citazione da un libro che non ho letto, Il signore degli anelli, ma l’ho trovata online e mi è sembrata proprio adatta a questo momento.
Io mi guardo intorno. E pure nel piccolo spazio di casa mia ci sono tante cose da vedere, a saper guardare.
Il settimanale “del Nesti” è arrivato poco prima dell’emergenza Coronavirus. Di Antonio Nesti e del suo favoloso negozio cascinese vi ho già parlato. Potrei dire che in casa mia, quello che non è di famiglia viene dal suo atelier. La libreria russa. Il tavolo di cucina. L’attaccapanni detto Il bullerone, del disimpegno. Il manichino che si vede in qualche foto dello studio.
E ora il settimanale. Qualcuno lo chiama settimino, ma insomma è quella cassettiera che le nostre nonne avevano in camera da letto e che conteneva la biancheria. Antonio me l’aveva proposto quando stavo arredando casa, ma io all’inizio non sapevo se l’avrei voluto. Continuavo ad accarezzare l’idea di una stanza da letto spoglia e zen in cui ci fosse solo il letto. Ma in realtà io non sto bene negli spazi zen e rarefatti, mi piace avere intorno tante cose, cose che mi parlino, mi ricordino il passato mio o di altri. E mi piace avere tanti vestiti, per cui mi ci vuole qualcosa per contenerli. E così a gennaio mi sono detta mi regalo il settimanale, chissà se Antonio me lo avrà conservato. E naturalmente Antonio aveva capito che era solo una questione di tempo, e il settimanale me lo aveva tenuto da parte. Così c’è stato solo da organizzarsi per il trasporto.
E con il settimanale ci siamo subito intesi a meraviglia. Lui fa il suo lavoro, ha abbastanza spazio perchè tutto venga riposto piegato per bene e in ordine. È alto e vigila sulla stanza con uno sguardo sereno e attento. E mi ricorda il mio passato pisano, le amicizie che sopravvivono alle distanze, le persone che hai conosciuto da giovane e riscopri quando sei di mezza età e maturata dalle esperienze. Mi ricorda l’importanza della bellezza e quanto questo nostro paese, che non si sa apprezzare da solo, ne sia pieno, anche nelle capacità dei suoi artigiani e nella creatività di chi sa salvare, reinventadole, le cose che restano.
Ecco, per oggi è tutto e non mi sembra poco.
Buona giornata!
Anna da Re
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