#pandemia zona arancione. Ecco le tende

Potrei dirvi di oggi la stessa cosa che vi ho detto di altri giorni, ma l’orario in cui posto vi dice già da solo come è stata la mia giornata.

Però vi faccio vedere le tende.

Difficili da fotografare perché stanno davanti alla fonte di luce e tendono a bruciare la foto. Magari qualcuno di voi mi sa suggerire qualche trucco… intanto però vi potete fare un’idea. Perché sono tende che hanno una storia, e probabilmente anche tante storie. Sono state ricamate a mano, e ci dev’essere voluta una quantità enorme di tempo. Stavano in casa dei miei nonni, che sono morti negli anni ottanta, e quindi devono essere state fatte negli anni cinquanta, quando le famiglie normali come quella dei miei nonni stavano riprendendo una vita normale e “rimpannucciandosi”, come dicevano loro. Qualcuno era riuscito a comprare casa e metter su le tende. Chi sapeva fare qualcosa lo faceva. La nonna lavorava a maglia e la zia Giustì ricamava, attività un po’ più futile ma che si applicava alle lenzuola, alle tovaglie, ai tovaglioli e alle tende. Le tende dovevano essere davvero un lusso.

E sono arrivate fin qui. Sembrano fatte apposta per questa casa. Si aggiungono ai mobili che sono riuscita a conservare nonostante i traslochi, e rendono questa casa la mia casa. Mi parlano. Hanno resistito, piegate e stirate, nei sacchetti di plastica, dentro armadi e cabine armadio, più o meno in alto, in zone poco accessibili e poco frequentate. Hanno aspettato il loro momento pazientemente. E io con loro.

Basta. Il tempo mi è scaduto, non ho ancora finito di lavorare.

Buona serata intanto

Anna da Re

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Una risposta a "#pandemia zona arancione. Ecco le tende"

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  1. Concordo sull’estetica dell’articolo, quanto sulla sua inutilità, specie per chi, come il sottoscritto, ha l’occhio tendenzialmente ipermetrope e, ahimè, da cinque anni, è costretto a portare occhiali per correggere la presbiopia: le tende servono solo all’arricchimento di chi le vende e ad ostacolare i bei panorami delle finestre, come quella di fronte alla quale sto scrivendo e visibile all’indirizzo:

    https://www.google.it/maps/@44.6881226,8.3960766,3a,60y,158.12h,95.48t/data=!3m6!1e1!3m4!1slN-dfZjcpUBoIm3Po5NH0w!2e0!7i13312!8i6656

    Oggi, non c’è l’ombra di foschia e la vista è di gran lunga più edificante.

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