Ieri sera avevamo organizzato, con il mio circolo di Legambiente e il CCR (Centro Culturale Ricerca) di Monza, un incontro sulla “sfida cognitiva” che ci aspetta nei giorni mesi e anni che verranno. Era un incontro online, che fa parte di una serie di tre dal titolo “Uomo dove vai? Le tre sfide: socioeconomica, cognitiva, ambientale”. Una cosa impegnativa ma bella, perché porsi le domande quelle vere è un po’ il senso del che cosa ci stiamo a fare nel mondo.
A parlare della sfida cognitiva c’era Stefano Moriggi, filosofo della scienza, professore della Bicocca e in più uno che il mondo digitale lo studia oltre che usarlo. E non vi dico quanto interessante e prezioso è stato ascoltarlo ieri.
Innanzitutto la precisione nell’uso delle parole, nella costruzione della frase, nella concatenazione dei pensieri. Non c’era un’esitazione, un’improvvisazione, una sporcatura. Beh, mi direte voi, è un professore. E certo, però non è che tutti i professori sono uguali, e comunque secondo me la precisione linguistica dipende dal fatto che è un filosofo, non dal fatto che è un professore.
Poi l’ordine, la sequenza, la logica. Molte delle cose che ha detto erano venute in mente anche a me, ma mi mancavano i collegamenti, mi mancava l’ordine del ragionamento.
L’etimologia: urgenza e emergenza che spesso sono state usate come sinonimi o come due parole che hanno indicato grossomodo lo stato della pandemia, e che invece una volta messe sotto la lente d’ingrandimento e analizzate nella loro origine, indicano due cose diverse. Con urgenza intendiamo la necessità di agire subito, come in un pronto soccorso; con emergenza si intende qualcosa che sale in superficie, diventa visibile. Se non sappiamo cosa vogliono dire le parole, se non sappiamo da dove vengono, come possiamo usarle bene?
La ricerca e la storia: per capire il mondo digitale bisogna partire da chi lo ha creato, gli intenti e gli scopi. Tornare indietro di qualche passo, e smettere di prendere per buono qualcosa solo perché viene ripetuto da tutti. Andare a cercare le fonti, gli studi, i pensatori. Marshall McLuhan, Tim Berners Lee tanto per cominciare. E rendersi conto di una cosa ovvia ma a cui non pensiamo mai: che prima viene l’azione e poi il pensiero, che un gesto nuovo genera un modo di pensare nuovo e non il contrario. Sono quindi gli strumenti digitali che creando delle azioni nuove e diverse ci stanno portando a pensare in modo nuovo e diverso.
Ecco questo è solo un assaggio, ma proprio un assaggio sommario, di quello che è il lavoro del filosofo, di Stefano Moriggi, e il bello dell’ascoltarlo. Trovate la registrazione sulla nostra pagina FB https://www.facebook.com/monzalegambiente e sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/watch?v=Tic9lQFcQG0. Trovate un po’ di tempo per ascoltare questa breve conferenza: non ve ne pentirete!
Buon pomeriggio e buona serata!
Anna da Re
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