Eh sì, Google Maps conferma che sono una sbrindolona

Avevo scritto un pezzo che per qualche motivo totalmente ignoto WordPress ha deciso di cancellare. Non mi ero dimenticata di salvarlo. Ma si sa, l’informativa fa spesso dei brutti scherzi e tutto funziona finchè funziona. Quando non funziona quasi nessuno capisce perché. E qui, trattandosi semplicemente di una cosa scritta, la si riscrive. Trattenendo l’irritazione. Che secondo me vi arriva lo stesso, ma pazienza. Sareste irritati anche voi se aveste appena finito di scrivere una cosa e questa scomparisse, puff, come una bolla di sapone.

Dunque il pezzo cominciava con Google Maps, che più o meno una volta al mese mi manda una mappa dei posti dove sono stata. Ovviamente di quelli dove sono stata facendomi aiutare dal navigatore, e ahimè ormai questi posti sono la maggioranza. Però la cosa che mi fa effetto è che quando apro il messaggio ho un attimo di disorientamento e mi dico ma come, sono stata in tutti questi posti? Non solo perché non mi ricordo gli sbrindolamenti, ma anche perché la mappa è parecchio ridotta e sommaria. Non sono stata in Lichtenstein, però sono stata a Bormio e in Svizzera. Sono stata ad Albarella, ad Albareto, sono stata ennevolte a Milano e sono stata a Viareggio.

Molto più di quanto mi sembri, che mi sembra di essere sempre davanti a un computer…

E Viareggio era lo scorso fine settimana, e non ve l’ho ancora raccontato. Ed è stato interessante perché è uno di quei posti dove sono stata molte volte, quando abitavo da quelle parti in gioventù e di passaggio altre volte, e non so se succede anche a voi ma ci sono dei posti dove vado senza guardarli e senza vederli. Poi succede che una volta li guardo, e scopro che sono belli, che hanno delle loro particolarità interessanti. Viareggio ha un lunghissimo lungomare con una ciclabile, una lunghissima e larghissima spiaggia, una bella pineta alle spalle. Non ha un bel mare, purtroppo, almeno per i miei gusti. Ma mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto camminare sulla battigia, leggere sulla sdraio, sedermi con una bibita a chiacchierare al bar del bagno, la sera prendere la bici e correre sul lungomare, prendere il gelato e camminare guardando “le viareggine”, che sono le tipiche case costruite appena al bordo della spiaggia, con il tetto piatto e i terrazzi di ferro come le balconate delle navi. Mi è piaciuto fare vita di mare, è vero erano due giorni e magari di più mi sarei annoiata, ma chi lo sa, forse una vacanza fatta solo di spiaggia, sole e vento, bicicletta e passeggiate e pied dans l’eau non è poi così male…

Ecco il pezzo l’ho riscritto, ovviamente è diverso da quello di prima ma tanto voi non avete modo di fare il confronto.

Buona serata!

Anna da Re

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