La lezione social di Ediciclo.

Anch’io come tutti, alle volte ho proprio in uggia i social. Poi però ci sono piccole storie che mi fanno pensare, vedi senza social questa cosa non sarebbe successa.

L’editore Ediciclo, di cui seguo le pubblicazioni perché fa libri di camminate, percorsi e cammini, quando si è accorto di avere stampato le copie di “Dell’andare in montagna e altre amabili ascensioni”, curata da Francesca Cosi e Alessandra Repossi, con dentro un pezzo in più, invece di mandare tutto al macero ha deciso di scriverne sul suo blog. Lo staff si è scusato con i lettori, e siccome l’errore era del tipo eccedente invece che mancante, ha deciso di lasciarlo dov’era. Risparmiando grandi quantità di carta, ma anche di trasporto e di inchiostro e di lavoro. La storia è così bella che l’ha ripresa pure Il libraio.

Nella versione originale la trovate qui: https://www.ediciclo.it/blog/dettaglio/ops-cari-lettori-vi-dobbiamo-delle-scuse/

Ora se fossimo stati anche solo nel 2000, nel nuovo secolo ma al suo inizio, Ediciclo avrebbe potuto decidere di tenere le copie com’erano. Ma avrebbe dovuto avvisare tutti i librai, i quali a loro volta avrebbero dovuto avvisare gli acquirenti, e non è detto che se lo sarebbero ricordati. Probabilmente Ediciclo avrebbe pure ricevuto delle lettere di protesta dai lettori pignoli che non sopportano gli errori, alle quali lettere avrebbero dovuto rispondere profondendosi in scuse e mandando magari un omaggio. Grazie al blog, grazie ai social, si sono limitati a scusarsi e spiegare. Ho messo prima scusarsi perché questo è un elemento dei social che ci stiamo dimenticando. Non so chi di voi si ricorda il libro Permission marketing di Seth Godin, uscito nel 2007. Per chi come me ha lavorato nella pubblicità, era un incanto. Pensare di passare dall’imposizione dello spot TV o radio al chiedere permesso per comunicare qualcosa su Facebook o su un blog. Sembrava che il mondo sarebbe migliorato.

Le cose poi sono andate diversamente. La maggior parte della gente non chiede permesso nella vita reale e quindi non le viene certo in mente di farlo sui social. Il marketing si è riempito di numeri che stordiscono clienti e utenti, e la tendenza a urlare per farsi sentire quando non si ha niente da dire non è certo diminuita.

Ma nel rumore di fondo che è sempre più assordante, da cui ciascuno di noi ogni giorno cerca di isolarsi per ritrovare il proprio spazio, la propria voce e il proprio mondo, in quel rumore provocato da troppi social, troppa gente, troppa fuffa, ci sono anche quelli seri che pensano abbiamo fatto un errore come possiamo rimediare. E che pensano che la prima cosa da fare quando si fa un errore è ammettere di averlo fatto. Ammetterlo a se stessi prima di tutto. Lo sappiamo tutti quanto è difficile.

Quindi grazie Ediciclo per questa lezione di uso intelligente e gentile dei social. Grazie a Il libraio per averla diffusa.

E grazie a voi che mi leggete.

Buona serata!

Anna da Re

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