Ho una particolare passione per i resti archeologici. Per quello spazio che lasciano all’immaginazione, perché spesso sono all’aperto, e passeggiando per le strade o quelle che furono le strade, ci si può inventare chi ci ha vissuto, che cosa ha fatto, come stava, cosa faceva.


Verso la fine della Maremma, vicino a Ansedonia, c’è la città romana di Cosa. Sta su un altura, guarda il mare da un lato e la campagna dall’altro. Sembra piccolina, ma per i tempi non doveva esserlo. Non è rimasto molto, ma appunto abbastanza da far viaggiare la fantasia.

Dopo Cosa, abbiamo visto la Tagliata Etrusca, che poi è romana ed è una spaccatura nella roccia, creata per farci passare un canale, proprio all’inizio della spiaggia di Ansedonia. Ed era bellissimo perché la luce stava diminuendo e cominciavano a crearsi quei riflessi magici sul mare che si starebbe lì a fotografarli in continuazione.
Abbiamo poi concluso con una fantastica cena vicino a Capalbio, a Il fontanile dei caprai, una cena davvero maremmana e quindi di terra, con tanti buoni sapori forti, immersi nella campagna. Capalbio l’abbiamo evitato, non perché non sia un bel borgo, ma perché non avevamo molto tempo e poi era agosto e non è certo il momento migliore per andarci. La campagna maremmana a me piace molto, ha una quiete e un’apertura che mi danno una bella sensazione di benessere.

Ecco, adesso vi auguro buon pomeriggio e buon weekend!
Anna da Re
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