Osate e siate libere. La fashion blogger contro ogni stereotipo

Sono io!
Intervistata per Il giornale di Monza, avviata verso un grande riconoscimento internazionale!
Tutto sommato, mi riconosco in questo ritratto. Ovviamente ci sono parole che io non avrei usato e interpretazioni, della lunga chiacchierata telefonica che ho fatto con Andrea Loddo, che anche qui ringrazio.
Ma penso che anche voi ci ritroverete Chic After Fifty e la sua "filosofia"
 

Tutto è cominciato con un messaggio sulla posta di Chic After Fifty, il 7 marzo.

E ce lo dici solo ora, direte voi?

Ebbene sì. Tenete conto che l'articolo è uscito una settimana dopo, e che finchè non lo vedevo in pagina mica ci credevo che ci sarebbe stato! E poi lo avrete capito, sono in quelle settimane di fuoco in cui faccio davvero fatica a tener dietro a tutto: ho anche una certa età, dopo tutto!

Insomma con la scusa dell'8 marzo questo simpatico giornalista de Il giornale di Monza ha deciso di far parlare una fashion blogger locale che si definisce "femminista femminile". Confesso che non ricordo dove ho scritto questa definizione. La devo avere scritta, perché nel web tutto si crea e nulla si distrugge, e quindi se c'è ce l'ho messa io. E mi corrisponde, quindi ha senso che l'abbia scritta. E sul quando non sottilizziamo!

 

L'intervista era sulla mia idea di chic, su come penso che una donna, anche dopo i fifty, possa essere elegante e attraente, sui capelli grigi, sulle signore monzesi, su cosa consiglierei ad una signora. L'osare del titolo viene da lì, anche se sapete che per me si osa sempre nei termini di quello che si è e di come ci si sente.

 

E' bello trovarsi su un giornale, per quanto piccolo e locale. Come riconoscimento di un lavoro che, nel mio caso, dura da tre anni con molta costanza e alle volte fatica. Come modo per farsi conoscere, per cui ci si augura che nuove signore vengano a visitare il blog e, tra i miei post e quelli della collega-amica Verde Alfieri, ci trovino delle buone idee. E anche semplicemente come vanità, piacere di esistere anche pubblicamente, sulla carta. Non c'è niente di male, no?

 

Buona giornata!

Anna da Re

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