A me andare via per il week-end piace molto. Mi piace andare in giro, sembra una cosa di famiglia, mia nonna ci diceva che eravamo delle “sbrindolone”. Lo diceva di mia zia, che viveva con lei e a cui piaceva la montagna e che appena poteva se ne andava a camminare. Lo diceva di noi nipoti, che appena potevamo ce ne andavamo, in montagna ma anche dovunque al mare, in altre città, a trovare gli amici.
Però sarà l’età, sarà l’inverno, sarà la varietà che è il sale della vita, ma anche un bel week-end a casa è bellissimo.
Che poi è sempre un “a casa” relativo, perché andando spesso in giro e passando tutte le giornate in quel di Segrate nel mezzo del nulla, le commissioni e le cose da fare si accumulano e si concentrano in quei fine settimana in cui si è fermi. Però c’è almeno il senso, dello stare in casa, e per esempio il piacere di bere il té al pomeriggio, guardando la luce che scompare e gli alberi che diventano scuri.
Oppure la colazione del mattino, che a me piace sempre fare a casa, ma su cui indugio, il sabato e la domenica; la stessa colazione ma fatta sapendo che non devo prepararmi e uscire subito dopo. Le piante del terrazzo, alcune resistono bene al freddo altre soffrono un po’, ma sono lì vive a ricordarci che non siamo soli.
E poi proprio la bellezza delle pantofole senza calze, di una tuta morbida, di stendersi sul divano e leggere. Del tepore della casa. Delle luci che a me piace tanto guardare da fuori, e per una volta invece sono io a essere dentro. Dello chic nel proprio habitat, che non vede nessuno o pochi eletti.
E il riposo. Che poi la differenza il lunedì si sente, e neppure poco.
E voi come lo passate il vostro week-end? Sbrindoloni pure voi?
Se vi va di raccontarmelo sapete dove e come. E in ogni caso buona giornata!
Anna da Re
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