Allenare l’anima

Tutti quelli che praticano uno sport conoscono l’importanza dell’allenamento. Sanno che, come dice il dizionario Treccani, è un’ attività metodica di preparazione fisica, psicologica e tattica alla disputa di una gara, allo scopo di ottenere il massimo rendimento, con aumento della forza muscolare, della resistenza alla fatica e della destrezza, o per conservare lo stato di forma. L’allenamento è costanza: si fa anche quando non se ne ha voglia, è sempre diverso, è imprevedibile, è faticoso ma ti lascia soddisfatta.

Nella mia settimana ci sono diversi allenamenti, di tennis, di yoga (che non amerebbe questa definizione, forse), di camminata. Questi sono gli allenamenti fisici. Ma in realtà siamo tutti noi stessi che ci dobbiamo tenere allenati. La mente e l’anima hanno altrettanto bisogno di allenamento del fisico. E mentre riusciamo a concepire l’allenamento della mente, seppure diviso in compartimenti (la pratica di una lingua, il sudoko per i calcoli), facciamo davvero fatica a immaginare l’allenamento dell’anima.

Oggi pensavo ai cambiamenti di programma. Al probabile ritorno alla zona gialla per la Lombardia. Immagino di non essere stata la sola ad avere fatto un programma di Natale “come una volta”, andando a trovare i parenti lontani, sbrindolando a largo raggio. È vero, ho sempre aggiunto al programma i “se” del caso: se la situazione non peggiore, se lo potremo fare, se tutto continuerà come ora. Ma era fatto quasi più per scaramanzia che per vera convinzione. E ora invece la prospettiva di trovarci tutti in zona gialla, di essere limitati negli spostamenti e nel numero di persone che si possono incontrare sembra una prospettiva parecchio realistica.

Ma si può dire che due anni o quasi di convivenza con il Covid ci hanno allenato al cambiamento rapido, ad abbassare le ali quando pensavamo di poterle dispiegare. A ridimensionare i programmi, a dirci ci accontenteremo di restare in Lombardia, di incontrare pochi amici o parenti, di andare a camminare, di essere comunque in ferie e disporre delle nostre giornate. Sicuramente uno degli allenamenti più controvoglia che si possano immaginare. Ciò nonostante utile, perché su quale mai base facciamo i nostri programmi, quando davvero non abbiamo la più pallida idea di cosa succederà tra un minuto. Ci va bene un sacco di volte, che riusciamo a fare quello che avevamo preventivato. Ma ci va probabilmente male altrettante volte se non di più, solo che nel computo non diamo lo stesso peso agli imprevisti e alle previsioni.

E quindi si, le notizie sul Covid sono brutte e preoccupanti. Ognuno di noi deve stare molto attento, proteggersi ed evitare i rischi inutili. Ma forse sul fronte dei programmi e dei progetti, possiamo anche pensare che ci stiamo allenando all’imprevedibilità della vita. E magari essere più elastici e avere meno aspettative ci aiuta davvero.

Buona serata!

Anna da Re

2 risposte a "Allenare l’anima"

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